Dal clavicembalo al pianoforte Questo programma accomuna Bach padre e figli nella straordinaria sonorità delle due tastiere. Questa combinazione fu molto amata nel 700 per la ricchezza polifonica e timbrica che permetteva. Il grande François Couperin la praticava estensivamente, “accomodando” con soddisfazione partiture orchestrali di ogni genere, per due tastiere. È a questa pratica che si rifà Kenneth Gilbert nella sua celebre versione del Sesto Concerto brandeburghese di Johann Sebastian Bach. Lo proporremo accomodato per cembalo e fortepiano, strumento che mosse i suoi primi passi proprio negli anni della maturità di Johann Sebastian, per rendere evidente il contrasto e il dialogo fra le tastiere che ben rappresentano le due epoche, barocca e classica. I brani dei figli di Johann Sebastian sono tutti originali e questo ci consente un confronto affascinante tra le loro diverse maniere di gestire la impegnativa eredità paterna. Se Carl Philip ci proietta in pieno nel mondo sensibile e intellettuale della “empfindsamkeit” illuminista, Wilhelm Friedman sceglie l’eloquio galante, di immediata piacevolezza per l’ascoltatore, mentre Johann Christian ci introduce sorprendentemente al linguaggio del classicismo viennese, il cui campione, W. A. Mozart, non a caso sceglierà l’organico di due fortepiani per la sua sonata più riuscita e celebre. Per il concerto saranno utilizzati un cembalo tedesco, copia di Goermans-Taskin e due fortepiani, copie dei celebri costruttori, Stein e Walter.
“Tra clavicembalo e fortepiano”
Alessandro Commellato – Riccardo Bisatti
Cembalo Goermans-Taskin – Fortepiano Stein – Fortepiano Walter
Copie di Bizzi – Strumenti a tastiera storici
Questo concerto è gentilmente offerto dalla ditta SOMMESE PETROLI di Somma Lombardo (Va)