Le vedute di Bernardo Bellotto:
Un’ottima rappresentazione di Gazzada nel settecento ci viene offerta da due quadri su tela di 0,65 x 1 m ciascuno.
Uno dei quadri rappresenta la villa “Melzi d’Eril”, oggi “Villa Cagnola” e l’altro una veduta di Gazzada.
Entrambi sono oggi custoditi alla pinacoteca di Brera in Milano. Nato a Verona nel 1721, nei primi tempi il Bellotto predilesse, con ampiezza di tono, un impressionante gioco di luci ed ombre tale da fornire alle trame delle sue superfici un’illuminazione teatrale, poi, col passare degli anni, spostò l’impasto coloristico all’acquisizione di “uno spazio atmosfericamente profondo, imbevuto di malinconia”.
In alcune vedute di larghissimo raggio si avvale di toni profondi di nero e di verde, divergendo dalla cromia appresa dallo zio e maestro, più centrata sull’argento.
Fra gli avvenimenti che cambiano lo stile del Bellotto è importante il continuo viaggiare dell’artista, fra cui un soggiorno romano da cui trasse spunto per la crescita del suo linguaggio pittorico. Inoltre eseguì una serie di vedute per conto dell’imperatrice d’Austria, Maria Teresa, spostandosi successivamente presso la corte russa, ed infine a Varsavia dove trascorse gli ultimi anni della sua vita.

Tratto da: Profilo storico di Gazzada Schianno di E. Gianazza